GIOCARE A FARE FINTA: IL GIOCO SIMBOLICO
Cosa rappresenta il gioco per un bambino?
Cos’è il gioco simbolico
Finalità del gioco simbolico
Il ruolo dell’adulto
Cosa rappresenta il gioco per un bambino?
Per i più piccoli, il gioco non è soltanto un modo per passare il tempo, ma soprattutto il metodo più efficace per conoscere e comprendere il mondo che li circonda.
Soprattutto in età prescolare (0-5 anni), il gioco permette ai bambini di ampliare le loro esperienze e quindi la loro conoscenza. Grazie all’immaginazione possono intervenire in modo creativo e costruttivo sul loro ambiente, arricchendo le proprie esperienze reali.
Si inizia a giocare già dal primo anno di vita, interagendo sia con gli oggetti che con le figure adulte di riferimento. Dal secondo anno di vita in poi, ha inizio il cosiddetto gioco simbolico, meglio conosciuto come il “gioco del far finta”.
Cos’è il gioco simbolico
Tra i 2 e i 7 anni, infatti, i bambini imitano e interpretano le azioni degli adulti, attraverso quello che viene definito gioco simbolico, ossia la modalità di gioco, nel quale il bambino rappresenta attraverso dei simboli qualcosa che non è realmente presente.
L’esempio più semplice è quando i bambini piccoli giocano a nascondino, coprendo la faccia con un tovagliolo e pensando di essere spariti. In pratica: se si chiude gli occhi e non si vede il mondo, anche la realtà non esiste più.
Nel gioco simbolico viene utilizzato qualcosa per “dare significato” a qualcos’altro: un oggetto fisicamente presente è usato per rappresentare qualcosa di fisicamente assente, che viene quindi evocato attraverso il pensiero. Si tratta di un’attività importante che si sviluppa e progredisce durante l’infanzia insieme ad altre abilità e competenze del bambino.
Finalità del gioco simbolico
Il gioco simbolico è quindi un importante strumento conoscitivo ed espressivo attraverso il quale il bambino cresce, impara a pensare e ad agire di conseguenza.
Inoltre, il gioco simbolico aiuta i bambini a rappresentare mentalmente persone e oggetti, anche quando non sono presenti, ma evocando l’esistenza: in questo modo, ad esempio, il bambino non ha bisogno di vedere la palla, per capire cos’è una palla, né di vedere i genitori (per esempio mentre si trova all’asilo), per sapere che sono sempre presenti.
Il ruolo dell’adulto
Il gioco simbolico va incoraggiato lasciando il bambino libero di esprimersi. Per questo è molto importante che gli adulti non intervengano nell’influenzare l’approccio al gioco e alla finzione, con pensieri stereotipati: un bambino che gioca con le bambole, si prepara a diventare un buon padre, una bambina che ama le costruzioni, rafforzerà la sua autonomia, se entrambi giocano a cucinare, sarà il primo passo per insegnare loro che, presto o tardi, dovranno badare a loro stessi!