“VI PRESENTIAMO LA NOSTRA LIBRERIA PER BAMBINI”
Facciamo finta di essere dentro a un libro: questa è la storia di due donne, Laura e Roberta. Non si conoscevano e nemmeno abitavano nella stessa città, ma poi qualcosa le ha fatte incontrare ed è scattata la magia. Un incantesimo nato dalla passione per i libri per l’infanzia che, grazie al web, ha abbattuto ogni confine. Noi di Momama amiamo raccontare le storie di professionisti che lavorano a contatto con bambini e famiglie. In questo caso raccontiamo della sinergia tra due bellissimi progetti, Mammachilegge e Teste Fiorite, sperando possa essere d’ispirazione e incoraggiare chi si è sempre chiesto da dove partire per aprire una libreria per bambini. Ma anche chi, più in generale, desidera lavorare nell’ambito della letteratura per l’infanzia
– Laura e Roberta aka Mammachilegge e Teste Fiorite, come vi siete conosciute e come è nata la vostra collaborazione?
L: Ho incrociato Roberta direttamente sul suo sito, leggevo e apprezzavo le sue recensioni sempre puntuali, le ho scritto quando ho aperto (messo online) la libreria pensando che potesse essere interessante collaborare, e infatti così è stato!
R: Ci siamo conosciute fisicamente in Puglia. Laura ha avuto la pazienza di venire a seguirmi durante un incontro e da lì mi pare che non ci siamo più allontanate, nel tempo è nata questa unione d’intenti basata su una sorta di affinità elettiva, a me piace pensarla così 🙂
– Se ognuna dovesse descrivere in 3 parole il progetto dell’altra, quali scegliereste e perché?
L: Le mie tre parole: ostinato, professionale, coinvolgente
R: Scelgo 3 parole di numero, anzi 3 aggettivi: professionale, curato, articolato
– Piccoli grandi sfide: sappiamo molto bene che, per mantenere in vita un progetto educativo o culturale, le sfide non finiscono mai. Quante ne avete superate (e quante ne affrontate ogni giorno) per coltivare i vostri rispettivi progetti?
L: I progetti educativi e culturali sono pieni zeppi di sfide e se ci aggiungi che sei donna e vivi al sud aumentiamo la posta in gioco. Ma nonostante tutto, le sfide aiutano a crescere e a fortificare, perché le soddisfazioni arrivano sempre. Sono più di dieci anni che lavoro in questo settore e ho visto cambiare le abitudini, gli approcci e la sensibilità. Bisogna resistere!
R: Quante sfide ho affrontato non ne tengo il conto, per fortuna, nuove ne nascono quotidianamente e le affronto momento per momento. Alcune sfide sono positive, la maggior parte sono positive, e sono quelle, credo, che ci poniamo da sole, e quelle sfide secondo me vanno affrontate e vinte. Altre invece sono sfide che vengono “da fuori” e non sempre secondo me vanno accolte. Credo che la maturità del mio lavoro si possa anche valutare rispetto al numero di sfide che decido di non accogliere, nel tempo sto imparando a selezionare, a tenere solo quelle “buone” e quelle inevitabili.
– Senza il mondo digitale, i vostri progetti non avrebbero mai visto la luce… o forse sì?
L: L’online è pieno di sfide e ostacoli, il primo che ho trovato ed è stato quello più difficile, è stato il pregiudizio. Il pregiudizio nell’avere una libreria online, e perciò non venire considerata una vera libreria e libraia, come direbbe Remy Charlip “Sfortunatamente c’è stato il covid, fortunatamente l’online è stato rivalutato!”
Ma ci sono anche tante soddisfazioni, persone che si conoscono, clienti che poi diventano amici in giro per l’Italia. Senza il mondo digitale il mio progetto avrebbe preso una forma un po’ diversa ma avrebbe comunque visto la luce.
R: Ci penso spesso, a quanto devo al web. No, non credo che teste fiorite avrebbe mai visto la luce. Quando è nato ero in un momento della mia vita lavorativa e personale in cui il tempo e lo spazio erano pochi e le idee non chiare, solo il web mi ha permesso di sperimentare un nuovo modo di esprimermi e soprattutto mi ha permesso di reinventarmi.
– Ma intanto che ci siamo… parliamo anche di social media! Se doveste dare un consiglio a chi vuole promuovere e comunicare le proprie attività su Facebook o Instagram, da cosa partireste?
L: Un consiglio che è stato dato a me e l’ho sempre trovato utile è questo: partire da queste due domande “Cosa vuoi dire” e “A chi lo vuoi dire” e dopo “Come lo vuoi dire”, e questa per me è la parte più complicata, devi trovare il tuo linguaggio, quello che ti sta più comodo.
R: Non disdegno l’uso dei social, anzi, a loro devo molto ma deve essere un uso professionale e competente. Quando ho l’occasione di lavorare con altri alla costruzione di una comunicazione culturale attraverso i social la prima cosa su cui ci focalizziamo è l’individuazione del pubblico per poter scegliere, in base ad esso e agli obiettivi di comunicazione, il tono di voce giusto per il singolo progetto e la singola realtà culturale.
Pensavate che l’intervista fosse finita qui vero?! Prima di salutarvi non possiamo non chiedervi un consiglio: suggeriteci 3 libri che non dovrebbero mancare nella camera di ogni bambino/a
L: Solo tre libri è un’ingiustizia, proverò a rispondere:
Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak edito da Adelphi, Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren edito da Salani, Come diventare un esploratore del mondo di Keri Smith edito da Corraini. Ovviamente ne sono rimasti fuori tantissimi!!!
R: Solo 3??? Ok, posso scegliere non 3 titoli ma 3 “tipi”? Nella camera di ogni bambino e bambina non dovrebbe mancare un bellissimo albo illustrato, un magnifico libro di poesia per bambini e un super libro di divulgazione. Volete proprio 3 titoli, uno per ognuno? E sia! Di albo illustrato direi Stupido libro di Sergio Ruzzier edito da Topiopittori, di poesia non farei mancare Occhio Ladro di Chiara Carminati e Massimiliamo Tappari edito da Lapis, e di divulgazione… Andirivieni di Isabel Minhós Martinscon e Bernardo Carvalho edito da la nuova frontiera Junior.
Per scoprire da vicino il lavoro di Laura (Mammachilegge) e Roberta (Testefiorite) ecco il loro contatti.