EDUCARE I BAMBINI ALLA MUSICA
La musica per i bambini
I bambini sono molto sensibili agli stimoli sensoriali e proprio per questo, la musica, può aiutare a ricevere stimoli adeguati a sviluppare connessioni emotive attraverso l’attivazione di emozioni positive, rafforzando lo sviluppo cognitivo.
La musica aiuta i bambini a concentrarsi sulle attività, migliorando anche le loro prestazioni a scuola. Con essa viene stimolata la memoria il ragionamento e quindi l’apprendimento.
Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, ad essere ascoltati.
Come stimolare l’intelligenza musicale?
Ci sono tantissimi modi per stimolare l’intelligenza musicale. Il primo fra tutti è semplicissimo: accendere lo stereo, mettere la nostra musica preferita, ballare e cantare!
I bambini vedendoci felici e allegri, verranno trascinati dal nostro entusiasmo e vivranno un’esperienza positiva. Provando piacere e felicità, i bambini verranno pervasi da emozioni positive che lasceranno un bel ricordo dell’attività.
L’effetto della musica sulla mente inizia prima della nascita. Studi hanno dimostrato che i bambini a cui è stata fatta ascoltare musica classica nel grembo materno mostrano un cambiamento positivo nello sviluppo fisico e mentale dopo la nascita.
Da quando il bambino è nel grembo materno sente i suoni del corpo della mamma e riesce a sentire il suono della sua voce. Al momento della nascita sente gli stessi suoni.
In questo modo il piccolo sviluppa la capacità di ascolto riuscendo a riconoscere le voci e i suoni più o meno gradevoli e familiari insieme al tono usato. Questo è il primo passo comunicativo: l’ascolto e la percezione dei suoni. Dal riconoscimento dei suoni, si svilupperà poi la costruzione e produzione del suono (le famose lallazioni) fino ad arrivare alle prime parole.
Si può quindi iniziare già dalla gravidanza facendo ascoltare al bambino suoni, carillon, le nostre musiche preferite. Quando il piccolino verrà al mondo possiamo cantare e mimare le canzoni con i gesti delle mani e del viso (ricordate il classico “batti batti le manine”?).
A due o tre anni il bambino sarà in grado di imparare canzoncine, ballare, ma anche suonare a modo suo alcuni strumenti e muoversi a tempo di musica.
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Photo Edoardo Fornaciari © Visit Emilia

Quali canzoni ascoltare?
Si consigliano canzoni semplici e ripetitive. Conoscete la canzone Baby Shark? Per alcuni genitori è un vero incubo in loop! Ma questa canzone ha superato i dieci milioni di visualizzazioni proprio perchè ha un suono ripetitivo e ben ritmato, le parole sono semplici e ripetute e il balletto di accompagnamento ha gesti semplici. I bambini ne traggono soddisfazione perché hanno facilità nell’apprendere le parole e nel ripetere i gesti. La soddisfazione porta ad una emozione felice e amplia il livello di autostima nelle proprie capacità.
Va benissimo non limitare l’ascolto di un genere musicale. I bambini sanno esprimere il gradimento fin da piccoli. Provate a proporre musiche di diverso genere e osservate la reazione del bambino. Sarà lui a farvi capire quali suoni preferisce e quando invece è il caso di cambiare musica!
La musica può aiutare l’avviamento del linguaggio
Il bambino che ascolta musica ha una fonte inesauribile di suoni che potrà utilizzare a suo vantaggio.
I bambini piccoli, infatti, tendono a ripetere i suoni cosiddetti di “lallazione”. Cantando e ripetendo possono sviluppare la capacità a produrre più suoni diversi e a stimolarne così l’apprendimento del linguaggio.
Noi genitori possiamo divertirci con il bambino e cantare con lui, battere le mani o insegnargli come battere le mani a tempo. Ad esempio, la canzone “nella vecchia fattoria” è ben ritmata e ha l’associazione del nome dell’animale con il suono corrispondente. Questo lo aiuterà ad imparare per imitazione e a rafforzare l’apprendimento del suono e successivamente, della parola.
